RESVERATROLO:
DALLA NATURA UN AIUTO PER RIDURRE
IL RISCHIO CARDIOVASCOLARE

Recenti lavori e studi clinici hanno esteso le conoscenze sull’uso del resveratrolo nel trattamento di varie patologie umane e disordini metabolici.

Inizialmente, il resveratrolo è stato isolato dalla radice dell'elleboro bianco e più tardi dalla radice del Polygonum cuspidatum, una pianta usata nella medicina tradizionale cinese e giapponese.

Il resveratrolo è contenuto anche nei mirtilli, nelle arachidi e nel cacao

Uva
Uva
Bacche
Bacche
Frutti di bosco
Frutti
di bosco
Cacao
Cacao
Cioccolato
Cioccolato

Nei primi anni ’90, il resveratrolo ha attirato l’attenzione della comunità scientifica in quanto ritenuto il responsabile del cosiddetto paradosso francese, cioè di quel fenomeno per cui nella popolazione francese, nonostante l’abitudine a consumare cibi ricchi di colesterolo e grassi saturi, l’incidenza delle malattie cardiovascolari rimaneva relativamente bassa, forse a causa del consumo notevole di vino rosso.

Nonostante la fondatezza del paradosso francese non sia mai stata del tutto dimostrata, studi successivi hanno dimostrato proprietà anti-ossidanti e anti-infiammatorie del resveratrolo che lo rendono in grado di svolgere un’azione cardioprotettiva e di contribuire alla conseguente riduzione del rischio cardiovascolare.

Il resveratrolo, infatti, può

  • ridurre i valori di pressione arteriosa
  • incrementare i livelli di colesterolo-HDL (responsabile dello smaltimento del colesterolo in eccesso nei tessuti periferici) nel sangue
  • ridurre l’ossidazione del colesterolo-LDL con una conseguente minor formazione di placche aterosclerotiche nei vasi sanguigni